Rete di supporto RIDAP Gruppo Innovazione e Tecnologia
FORMATORI DEL PROGETTO POLI INNOVATIVI 1080 PNSD
Risorse utili per la formazione a distanza
Per eventuali problemi relativi alla registrazione scrivere a: alberto.dipalma@cpialecco.edu.it
Presenze, Crediti, Deroghe
Cita da claudio.corbetta su 31 Marzo 2020, 7:06Condivido con Dirigenti e docenti alcune riflessioni in merito a come garantire ai nostri utenti la conclusione positiva anche di questo sfortunato anno scolastico.
Cioè come lavorare sulla "validità dell'anno scolastico"
Abbiamo, credo 3 strumenti:
Deroghe: la nota 4739 parla di "motivate deroghe", da deliberare in Collegio Docenti. Non quindi di una deroga "urbi et orbi" (almeno così la interpreto io), ma deroghe ai singoli studenti sulla base dell'effettiva impossibilità di seguire le attività (mancanza di strumenti, mancanza di connettività, situazioni familiari, situazioni di salute, problemi di lavoro... la lista è bene che sia lunga, credo, perchè conosciamo le difficoltà dei nostri utenti).
In questo caso: deroga concessa, anno scolastico buono.Crediti: i consigli di classe - come articolazioni della Commissione - possono, al termine di questo periodo, andare a modificare il Patto Formativo inserendo ore di credito sulla base della partecipazione alle attività di DaD. Occorrebbe che ogni docente tenga "segnata" la partecipazione e riesca a quantificare con coerenza le ore da attribuire. Certo, fatta a posteriori, l'attribuzione del credito suona un po' strana (quasi una deroga travestita da credito), però è giustificata dall'emergenza e secondo me risponde alla "necessaria flessibilità" che Bruschi richiama nella sua nota.
In questo caso: credito concesso, monte ore PSP ridotto, anno scolastico buono.Presenze: io credo che potremmo, sempre per amore di flessibilità, anche riconoscere delle effettive presenze alle attività DaD, intendo presenze da segnare sul registro elettronico, che vadano a incrementare il monte ore del PSP degli studenti. Penso in particolare a queste tre tipologie di "presenza":
- partecipazione e lezioni in videoconferenza. La presenza si misura sulla durata della videoconferenza.
- partecipazione con interazione alle chat di classe (comunque organizzate) in momenti stabiliti e ben definiti (es. lunedì dalle 10 alle 12 appuntamento per tutti gli studenti con l'insegnante nella chat per ....). La presenza si misura sulla durata dell’apertura della chat, indipendentemente dal numero delle interazioni.
- partecipazione a un’attività didattica asincrona ben strutturata che preveda le fasi della spiegazione (con brevi video, materiali o altro), dello studio / approfondimento individuale su materiali, dell’esecuzione di un compito (vedi nota Bruschi). La presenza si misura sulla base della quantificazione definita dal docente per l’attività specifica (un po' come per la FaD, ma con unità più piccole, molto misurabili).
In questo caso avremmo: 70% del monte ore raggiunto, anno scolastico buono.
Io credo che utilizzando bene i tre strumenti noi riusciremmo:
- a non danneggiare nessuno dei nostri studenti
- a valorizzare il lavoro di chi è riuscito a - e si è impegnato a - partecipare alla DaD
Certo rimane il problema di "sostanza": quanti effettivamente riusciranno a raggiungere, anche a livello base, le competenze attese in uscita dai percorsi?
Condivido con Dirigenti e docenti alcune riflessioni in merito a come garantire ai nostri utenti la conclusione positiva anche di questo sfortunato anno scolastico.
Cioè come lavorare sulla "validità dell'anno scolastico"
Abbiamo, credo 3 strumenti:
Deroghe: la nota 4739 parla di "motivate deroghe", da deliberare in Collegio Docenti. Non quindi di una deroga "urbi et orbi" (almeno così la interpreto io), ma deroghe ai singoli studenti sulla base dell'effettiva impossibilità di seguire le attività (mancanza di strumenti, mancanza di connettività, situazioni familiari, situazioni di salute, problemi di lavoro... la lista è bene che sia lunga, credo, perchè conosciamo le difficoltà dei nostri utenti).
In questo caso: deroga concessa, anno scolastico buono.
Crediti: i consigli di classe - come articolazioni della Commissione - possono, al termine di questo periodo, andare a modificare il Patto Formativo inserendo ore di credito sulla base della partecipazione alle attività di DaD. Occorrebbe che ogni docente tenga "segnata" la partecipazione e riesca a quantificare con coerenza le ore da attribuire. Certo, fatta a posteriori, l'attribuzione del credito suona un po' strana (quasi una deroga travestita da credito), però è giustificata dall'emergenza e secondo me risponde alla "necessaria flessibilità" che Bruschi richiama nella sua nota.
In questo caso: credito concesso, monte ore PSP ridotto, anno scolastico buono.
Presenze: io credo che potremmo, sempre per amore di flessibilità, anche riconoscere delle effettive presenze alle attività DaD, intendo presenze da segnare sul registro elettronico, che vadano a incrementare il monte ore del PSP degli studenti. Penso in particolare a queste tre tipologie di "presenza":
-
- partecipazione e lezioni in videoconferenza. La presenza si misura sulla durata della videoconferenza.
- partecipazione con interazione alle chat di classe (comunque organizzate) in momenti stabiliti e ben definiti (es. lunedì dalle 10 alle 12 appuntamento per tutti gli studenti con l'insegnante nella chat per ....). La presenza si misura sulla durata dell’apertura della chat, indipendentemente dal numero delle interazioni.
- partecipazione a un’attività didattica asincrona ben strutturata che preveda le fasi della spiegazione (con brevi video, materiali o altro), dello studio / approfondimento individuale su materiali, dell’esecuzione di un compito (vedi nota Bruschi). La presenza si misura sulla base della quantificazione definita dal docente per l’attività specifica (un po' come per la FaD, ma con unità più piccole, molto misurabili).
In questo caso avremmo: 70% del monte ore raggiunto, anno scolastico buono.
Io credo che utilizzando bene i tre strumenti noi riusciremmo:
- a non danneggiare nessuno dei nostri studenti
- a valorizzare il lavoro di chi è riuscito a - e si è impegnato a - partecipare alla DaD
Certo rimane il problema di "sostanza": quanti effettivamente riusciranno a raggiungere, anche a livello base, le competenze attese in uscita dai percorsi?
Cita da Renato Cazzaniga su 31 Marzo 2020, 13:57Credo che avendo il Collegio la facoltà di deliberare deroghe motivate alla frequenza minima necessaria per essere ammesso allo scrutinio e potendo quindi il Consiglio di classe appellarsi nel caso in cui uno studente non abbia raggiunto i requisiti minimi di frequenza alla motivazione emergenza epidemiologica da COVID-19 la questione formale è salva senza necessità d'ingegnarsi a riconoscere crediti o presenze. Anche a Lecco abbiamo deciso comunque di riconoscere alle attività sincrone la frequenza, perchè ci sembra giusto, anche se non è strettamente necessario in quanto la DAD, come viene precisato nella nota, non va confusa con la FAD che concorrendo al raggiungimento della frequenza minima necessita di strumenti per trasformare le attività in crediti e in ore di presenza.
Certo, concordo assolutamente che i problema alla fine è di sostanza: solo se riusciremo a far vivere un'esperienza di DAD che lasci il segno potremo dire di aver assolto alla nostra funzione costituzionale di favorire il diritto allo studio e la padronanza delle competenze essenziali che sono un diritto di cittadinanza inalienabile.
Credo che avendo il Collegio la facoltà di deliberare deroghe motivate alla frequenza minima necessaria per essere ammesso allo scrutinio e potendo quindi il Consiglio di classe appellarsi nel caso in cui uno studente non abbia raggiunto i requisiti minimi di frequenza alla motivazione emergenza epidemiologica da COVID-19 la questione formale è salva senza necessità d'ingegnarsi a riconoscere crediti o presenze. Anche a Lecco abbiamo deciso comunque di riconoscere alle attività sincrone la frequenza, perchè ci sembra giusto, anche se non è strettamente necessario in quanto la DAD, come viene precisato nella nota, non va confusa con la FAD che concorrendo al raggiungimento della frequenza minima necessita di strumenti per trasformare le attività in crediti e in ore di presenza.
Certo, concordo assolutamente che i problema alla fine è di sostanza: solo se riusciremo a far vivere un'esperienza di DAD che lasci il segno potremo dire di aver assolto alla nostra funzione costituzionale di favorire il diritto allo studio e la padronanza delle competenze essenziali che sono un diritto di cittadinanza inalienabile.