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nota 4739 del Ministero Istruzione - Indicazioni per i CPIA

Con la nota 4739 redatta dalla dott.ssa Maria Assunta Palermo Direttore Generale si precisa che la Didattica a Distanza costituisce un’opportunità tesa a favorire il più possibile la continuità nell’azione didattica e va, pertanto, tenuta distinta dalle attività già programmate in Fruizione a Distanza (art. 4, comma 9,
lett. c, DPR 263/12) e che pertanto, non si rendono necessarie modifiche ai PFI già formalizzati.

In merito alla frequenza minima del percorso di studio personalizzato (PSP) si dice che ai fini dell’accertamento della frequenza minima del percorso di studio personalizzato in sede di scrutinio finale, i Collegi docenti terranno conto della sospensione delle attività didattiche predisposta nell’ambito delle misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 nel deliberare le “motivate deroghe” previste dalla nota DGOSV prot. n.22381 del 31 ottobre 2019.

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Emanuela Agati

Gent. Dirigente,

mi chiamo Michele Muggeo, insegnante del CPIA Bat (Puglia). Ci stavamo chiedendo in questi giorni come modificare o integrare le nostre rubriche di valutazione, considerando le nuove modalità didattiche messe in atto. Qual è il suo punto di vista?

Grazie

Cita da michele.muggeo su 28 Marzo 2020, 13:54

Gent. Dirigente,

mi chiamo Michele Muggeo, insegnante del CPIA Bat (Puglia). Ci stavamo chiedendo in questi giorni come modificare o integrare le nostre rubriche di valutazione, considerando le nuove modalità didattiche messe in atto. Qual è il suo punto di vista?

Grazie

Buongiorno Michele,

credo che è necessario rivedere le programmazioni in base alla nuova modalità didattica messa in atto e metter mano alle rubriche di valutazione, ma con l'obiettivo di utilizzare in particolar modo in questa fase modalità di valutazione formativa. “Se l’alunno non è subito informato che ha sbagliato, (su) cosa ha sbagliato e perché ha sbagliato, la valutazione si trasforma in un rito sanzionatorio, che nulla ha a che fare con la didattica, qualsiasi sia la forma nella quale è esercitata”, tradendo la sua natura di “elemento indispensabile di verifica dell’attività svolta, di restituzione, di chiarimento, di individuazione delle eventuali lacune, all’interno dei criteri stabiliti da ogni autonomia scolastica” Quindi nella DAD privilegiare una valutazione formativa, evitando i voti, in modo che alla ripresa gli stessi argomenti potranno essere valutati in presenza o considerati durante gli scrutini come osservazioni sistematiche sulla base delle quali giungere ad un atto amministrativo che consenta di validare l'anno scolastico con una valutazione sommativa.

Diverso è il caso invece della FAD che essendo parte del percorso di studio personalizzato e concorrendo alla validazione dell'anno scolastico e al raggiungimento del 70% di frequenza, necessita una valutazione sommativa che si traduca in crediti orari da sottrarre al monte ore complessivo.

Ma oggi che stiamo sperimentando la DAD in un contesto nel quale sarà possibile derogare al minimo di frequenza necessario per via dell'emergenza sanitaria, il problema si pone nel fare in modo che adesso la valutazione serva a sostenere gli apprendimenti e in fase di scrutinio nel far sì che ci consentirà, grazie alle osservazioni registrate  di avere a disposizione quegli elementi oggettivi che sotto forma di osservazioni sistematiche ci permetteranno  di poter  deliberare una valutazione sommativa.

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